La provincia di Brescia racchiude una serie di straordinarie Case Museo cariche di storia ed arte, fra le più affascinanti della penisola, ed una rete di imponenti castelli che ne difendevano il territorio ed ora – con i loro antichi arredi – fanno fare ai visitatori un salto indietro nel tempo. L’ospitalità e il buon vivere sono il tratto distintivo dei suoi incantevoli Borghi, immuni dall’overtourism, dove passato e presente si fondono senza soluzione di continuità.
Il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera
Straordinario complesso di edifici immersi in un grandissimo parco, il Vittoriale degli Italiani – eretto dal 1921 a Gardone Riviera – fu voluto dal poeta Gabriele D’Annunzio (1863-1938) per un duplice scopo: farne la sua dimora (e infatti vi trascorse gli ultimi 17 anni di vita) e nel medesimo tempo un monumento al suo genio e alle audaci imprese compiute nel corso della I Guerra Mondiale. Oggi fra i musei più visitati d’Italia, fu progettato dall’arch. Gian Carlo Maroni seguendo le precise indicazioni del Vate. Si estende su una decina di ettari di terreno e racchiude edifici, complessi monumentali, vie, piazze, un anfiteatro all’aperto con straordinaria vista sul lago, giardini e corsi d’acqua. Il suo cuore è la Piazzetta dalmata, dove si affacciano la Prioria (ultima dimora del poeta), Schifamondo (edificio destinato a diventare la nuova residenza del poeta, ma che non era ancora ultimato al momento della sua morte, che ospita il Museo D’Annunzio Eroe comunicante con l’Auditorium, alla cui cupola è appeso il piccolo aereo SVA su cui D’Annunzio compì il 9 agosto 1918 il volo su Vienna per lanciare manifestini eversivi), la Biblioteca e gli Archivi. Atmosfera di sacralità è quella che si respira all’interno della Prioria, amplificata dalla scarsa illuminazione. Vetrate dipinte, finestre con pesanti tendaggi, luci soffuse, ne fanno un luogo misterioso e suggestivo in cui il Poeta fotofobico poteva ben vivere. Nelle stanze della Prioria – casa museo simbolo del “vivere inimitabile” del Vate- sono conservati circa 10.000 oggetti e 33.000 libri, che si abbinano a frasi enigmatiche e motti, leggibili su architravi e camini, in un gioco continuo di rimandi simbolici. D’Annunzio pensò la villa con grande minuzia di particolari creando stanze atte a vari momenti di vita: dalla stanza della Musica dove amava ascoltare dietro pesanti tendaggi Luisa Bàccara, sua ultima amante, alla stanza del Lebbroso realizzata come sua ultima dimora alla sua Officina, lo studio dell’operaio della parola, come era solito definirsi.
Spettacolare anche il grande parco con giardini segreti, laghetti, fontane, che racchiude il Mausoleo dove il poeta riposa circondato da suoi fedeli compagni e dove si trova un’incredibile serie di cimeli, fra cui – murata nella collina- la prua dell’incrociatore Puglia e il motoscafo antisommergibile MAS 96 con cui D’Annunzio partecipò il 10 e 11 febbraio 1918 alla “Beffa di Buccari”.
www.vittoriale.it
Villa Bettoni a Bogliaco
A Bogliaco, frazione di Gargnano, sorge invece la maestosa Villa Bettoni a specchio sul Garda, settecentesco edificio nobiliare degli illustri Conti Bettoni, che ospitò, tra gli altri, Giacomo Puccini, Victor Hugo, Giuseppe Garibaldi e perfino Napoleone Bonaparte. Visitabile con tour guidati, “La piccola Versailles” ospita numerose collezioni, tra cui la più notevole è la Quadreria (eccellente esempio di pinacoteca privata), ed è un armonioso capolavoro architettonico, con le sale decorate con affreschi e stucchi e la scalinata affrescata che conduce al magnifico salone che occupa in altezza tre interi piani del palazzo e che si apre da una parte verso i monti e dall’altra verso il lago. Parte integrante del grandioso edificio, in stile barocco lombardo, è lo scenografico giardino all’italiana disegnato alle sue spalle, con la scalinata a doppia forbice e nicchie con statue, tre fontane alimentate da fonti interne al parco, una grotta artificiale e i resti dell’antica limonaia.
www.villabettoni.it
Casa Podestà a Lonato del Garda
Sempre sul Benaco, la Casa del Podestà di Lonato del Garda è fra le Case Museo le più affascinanti della Nord Italia, rimasta inalterata con le sue ricchissime collezioni di arte e i suoi antichi arredi. Con la sovrastante Rocca quattrocentesca (fra le più estese fortificazioni della Lombardia) fa parte del complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como ed ambedue sono Monumento Nazionale. La storia del luogo trae avvio nel 1906, con l’acquisto del complesso da parte dal deputato liberale Ugo Da Como, che fece completamente restaurare la quattrocentesca Casa del Podestà veneto da Antonio Tagliaferri, il più noto architetto bresciano dell’epoca, affinché ne facesse una casa-museo da abitare e dove potesse collocare le sue collezioni. Nella Casa del Podestà, importante testimonianza del gusto altoborghese per l’abitazione fra ‘800 e ‘900, si visitano oltre venti ambienti ricchi di migliaia di oggetti antichi, fra dipinti, arredi lignei, sculture, maioliche. Sono di Girolamo Romanino, il più originale pittore della Scuola Bresciana del Cinquecento, i tre monumentali strappi da affresco raffiguranti Capitani di ventura che campeggiano sulle pareti della Galleria d’entrata. Nel giardino, tappa d’obbligo è la Biblioteca, ospitata nella suggestiva cornice di un curioso edificio in forme rinascimentali, quasi una chiesetta, fatto erigere dal Senatore per custodire la sua straordinaria raccolta di oltre 52.000 libri, che spaziano tra il XII e il XIX secolo: manoscritti, codici miniati, centinaia di incunaboli, migliaia di cinquecentine, rarità bibliografiche fra cui 48 lettere autografe di Ugo Foscolo. Si tratta di una delle biblioteche private più importanti in Italia.
www.fondazioneugodacomo.it
Casa Zani a Cellatica
Uno straordinario scrigno di capolavori d’arte, splendidi arredi e oggetti d’arte applicata, raccolti con passione in oltre trent’anni di intensa attività di ricerca dall’imprenditore e collezionista bresciano Paolo Zani per arredare la casa dove abitò fino alla sua morte avvenuta nel 2018, ora per sua volontà diventata museo: Casa Zani a Cellatica, a una manciata di km dal centro di Brescia, ospita oltre 850 opere tra cui dipinti di Canaletto, Tiepolo, Guardi, Longhi, Boucher, sculture del genovese Filippo Parodi e romane dei Della Porta, accanto a preziosi arredi barocchi e rococò principalmente francesi e veneziani e straordinari oggetti d’arte applicata del XVII e XVIII secolo. Capolavori assoluti sono la coppia di Commodes del 1789 di Giuseppe Maggiolini con tarsie di Andrea Appiani e il tavolo ottagonale in pietre dure realizzato tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento nella Galleria dei Lavori di Firenze. Molti oggetti hanno una storia straordinaria e sono appartenuti a illustri personaggi: La Piazzetta di Venezia del Canaletto proviene dalla collezione di Sophia Loren e del marito Carlo Ponti, Il molo dal bacino di San Marcopure del Canaletto era di proprietà dell’ultimo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, i cigni in bronzo dorato risalenti al 1755 circa erano destinati ad arredare il bagno dell’appartamento all’Hotel d’Evreux (ora Palais de l’Elysée) di Madame de Pompadour, la Favorita del Re Sole.
La Casa Museo racconta il gusto, le scelte estetiche, ma anche le esigenze abitative quotidiane di Paolo Zani: edificata nel 1976, riprende il modello della domus romana, ed è articolata in 11 ambienti imperniati attorno ad una grande vasca quadrangolare centrale (un impluvium in origine). L’edificio è circondato da un giardino all’italiana di oltre 3.000 metri quadrati, concepito dallo stesso Zani come ideale prosecuzione del percorso della collezione. Tra specie arboree rare, piante esotiche, essenze potate ad arte e sculture antiche, vi si snodano vialetti che conducono ad un suggestivo ninfeo con putti e giochi d’acqua.
www.fondazionezani.com
Castello Bonoris di Montichiari
Il Castello d Bonoris di Montichiari pare uscito da una favola, con le torri e le merlature che riportano a secoli e secoli fa, il grande parco con alberi secolari e il giardino pensile. Ma la sua apparenza non inganni, dato che fu edificato in stile neomedievale sulle rovine di un’antica rocca in tempi relativamente recenti. Infatti fu fatto costruire dal conte Gaetano Bonoris tra il XIX e il XX secolo sui resti di un’antica rocca, con l’obiettivo di farne la sua dimora privata, che riprendesse i modelli architettonici dei castelli valdostani tre-quattrocenteschi, a cui si ispirano anche arredi, decorazioni, affreschi. Il risultato fu assai originale: il Castello, oggi uno dei maggiori esempi di architettura neogotica della Lombardia, rispecchia infatti uno stile molto personale, tra il fiabesco e il romantico. Visitandolo, si fa letteralmente un salto indietro nel tempo, anche grazie agli interni affrescati e agli arredi perfettamente conservati, per realizzare i quali il conte Bonoris ingaggiò artigiani, mobilieri e pittori che pochi anni prima avevano preso parte alla costruzione del Borgo medievale costruito a Torino in occasione dell’Esposizione Universale. Il maniero sorge imponente sul colle di San Pancrazio, da cui domina con un bellissimo colpo d’occhio il centro storico della città, ed è circondato da un meraviglioso parco all’inglese di tre ettari sul versante sud e da un giardino “segreto” panoramico sul lato nord. Acquistato nel 1996 dal Comune di Montichiari e restaurato, è accessibile al pubblico con visite guidate.
www.montichiarimusei.it
Castello di Padernello
Immerso nella suggestiva campagna della Bassa Bresciana, il Castello di Padernello nel piccolo borgo di San Giacomo è uno degli esempi più affascinanti di architettura fortificata della Lombardia. Con la sua inconsueta e possente struttura a mattoni, si specchia nelle acque dell’ampio fossato da cui è circondato. Costruito nel XIV secolo, fu voluto dalla nobile famiglia Martinengo, una delle casate più influenti della zona, come baluardo di difesa e simbolo di prestigio. Nel corso dei secoli ha subito numerose trasformazioni, passando da fortezza medievale a elegante residenza signorile. Oggi, grazie a un attento lavoro di restauro e alla dedizione della Fondazione Castello di Padernello, il maniero è aperto al pubblico e ospita eventi culturali, mostre, mercatini e visite guidate che permettono di riscoprire le tradizioni e i sapori del territorio. Passato il ponte levatoio, ancora funzionante, si visitano gli interni con gli antichi arredi. Un androne e poi una corte quadrata, porticata su due lati, accolgono i visitatori, pronti a vivere un viaggio nelle diverse epoche che vivono nel castello. Gli interni conservano ancora affreschi, soffitti lignei e dettagli architettonici originali che raccontano storie di un passato glorioso. Soffitti affrescati, mobili di artigianato, le cucine databili tra il ‘400 e il ‘500, la sala da pranzo di gusto settecentesco, le biblioteche, stupiscono ed incuriosiscono, mentre una guida racconta la sua storia, l’evoluzione architettonica, i lavori di restauro, le mostre d’arte che periodicamente ospita e dei progetti che lo animano. Ampie stanze quattrocentesche precedono un elegante scalone del Settecento, fino alle sale del Ciclo di Padernello, copie delle opere del pittore tardo barocco Giacomo Ceruti. Dal castello, una passeggiata conduce fino al Ponte San Vigilio, artistico intreccio di rami di castagno su un piccolo corso d’acqua, suggestiva opera di land art di Giuliano Mauri.
www.castellodipadernello.it
L’unicità e la bellezza dei borghi
Bagolino, Bienno, Gardone Riviera, Monte Isola, Tremosine: sono questi i Borghi più Belli d’Italia in provincia di Brescia. Piccoli paesi con meno di 2.000 abitanti e di grande atmosfera, che hanno saputo proteggere e conservare la loro bellezza. Luoghi dove l’ospitalità e il buon vivere sono il tratto distintivo, il ritmo si fa più lento e si possono fare esperienze uniche. A Bagolino in Val Sabbia si assaggia il Bagòss, pregiatissimo formaggio di malga impreziosito dallo zafferano, o si partecipa al Carnevale, uno dei più antichi e suggestivi delle Alpi; a Bienno, incantevole borgo medievale della Valle Camonica, magli e fucine raccontano dell’antica arte di lavorare il ferro; Gardone Riviera è la “città giardino” del lago di Garda e sua prima, famosissima, stazione di villeggiatura, con due gemme uniche al mondo: il Vittoriale degli Italiani dimora del poeta Gabriele D’Annunzio e il Giardino Botanico Fondazione Andrè Heller creato dall’artista multimediale austriaco Andrè Heller; a Tremosine, con le sue antiche case, le atmosfere alpine incontrano quelle mediterranee, adagiata come è su un altopiano a strapiombo sul lago di Garda, con la Terrazza del Brivido (sospesa a più di 350 metri di altezza) che regala uno dei più ampi ed emozionanti panorami sul lago; Monte Isola è l’isola lacustre abitata più grande d’Europa, una vera montagna che – con 600 m di altitudine e i suoi 12,8 kmq di superficie – spicca verdissima dalle acque blu intenso del lago d’Iseo, un microcosmo di quiete e di autenticità con 12 caratteristici borghi, che si scopre solo a piedi, in bici o con piccoli bus pubblici, dato che le auto sono bandite.
Accanto queste a questi “Magnifici Cinque”, in provincia di Brescia – dalle sponde dei laghi di Garda, Iseo ed Idro ai monti della Valle Camonica, della Valle Sabbia e della Valle Trompia, dalle dolci colline della Franciacorta e della Valtenesi alla verde pianura solcata dallo scorrere lento del fiume Oglio – decine di altri incantevoli borghi immuni dall’overtourism accolgono i visitatori con la loro autenticità, le loro tradizioni, i loro prodotti e piatti tipici, i loro piccoli e grandi capolavori d’arte e storia.
Per informazioni: www.visitbrescia.it
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