Dalle colline della Franciacorta aquelle del Garda, dai Colli dei Longobardi ai ripidi pendii della Valle Camonica, la provincia di Brescia è tappezzata di vigneti da cui provengono grandi vini. La fine dell’estate e l’inizio dell’autunno sono i periodi più dolci per andare alla scoperta di questi straordinari territori enoturistici che hanno fatto dell’accoglienza un must, tutti da scoprire e da assaporare seguendo le Strade del vino che vi si snodano e i percorsi tracciati fra vigne e cantine. Per tuffarsi in questi paesaggi cesellati di vigneti e scoprire sapori e saperi legati alla viticoltura e all’affascinante mondo del vino, sul sito www.visitbrescia.it è raccolto un ventaglio di piacevoli – e spesso inusuali – esperienze, con tutte le info per prenotarle.
Franciacorta: un territorio, un metodo di produzione, un vino
La Franciacorta, terra del prezioso Franciacorta (il più pregiato fra i vini italiani rifermentati in bottiglia con il Metodo Classico) a cui dà il nome, è fra le zone italiane più amate dagli enoturisti. Le sue colline sono punteggiate da borghi e castelli, abbazie e ville patrizie, prestigiose cantine: vi si snoda la Strada del Franciacorta (www.franciacorta.wine) che prende il via dal centro di Brescia e arriva sulle sponde del Lago d’Iseo. Un motivo in più per visitarla, è il Festival in Cantina, in programma nel weekend del 19-21 settembre. Le cantine partecipanti accolgono gli ospiti con eventi originali e visite guidate con degustazione. La kermesse propone eventi coinvolgenti e una ricca offerta di iniziative dedicate all’intrattenimento e all’approfondimento enogastronomico e culturale. Un appuntamento adatto a tutti: dagli enoappassionati, che possono partecipare a degustazioni a tema, agli amanti del buon cibo, che godono delle gustose proposte di ristoratori locali e chef, tra tradizione e innovazione. Ampio spazio viene dedicato agli sportivi, che possono avventurarsi tra i vigneti e le colline facendo trekking e percorrendo itinerari a piedi o in bicicletta, così come alle famiglie che hanno la possibilità di divertirsi con iniziative ludiche e pic-nic nella natura. Non c’è poi occasione migliore per perdersi tra i molteplici luoghi di interesse storico artistico che costellano la Strada del Franciacorta, dai monasteri ai piccoli musei, o per pedalare lungo i percorsi cicloturistici tracciati fra vigneti e borghi.
Fra le vigne (e gli ulivi) del Garda e delle sue tre zone DOC
Sulla sponda bresciana del Lago di Garda, viti e ulivi caratterizzano un incantevole paesaggio mediterraneo, dove si snoda la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, costellata da deliziosi borghi e caratteristiche cittadine lacustri, fra cantine, frantoi, agriturismo, trattorie tipiche e raffinati ristoranti di ricerca. Lo si può scoprire seguendo gli itinerari automobilistici scaricabili dal sito www.stradadeivini.it (che si snodano ad esempio in Valtènesi, nel tratto da Sirmione a Salò, nel Parco dell’Alto Garda), oppure pedalando in relax lungo il percorso di una trentina di km fra i vigneti del Lugana. Sono le zone di produzione di importanti e apprezzati vini a Denominazione d’Origine Controllata.
La Valtènesi è il cuore della DOC Riviera del Garda Classico (ed è al vertice della denominazione),che va da Sirmione a Limone sul Garda. Considerata come l’ultimo avamposto di Mediterraneo nel cuore del nord-Europa, tra i comuni di Desenzano a Salò nel cuore dell’anfiteatro morenico gardesano, è contraddistinta da un microclima unico, influenzato dai benefici effetti del più grande lago italiano. In questo territorio bucolico dove l’ospitalità è un’arte, si coltiva la vite fin dal periodo preromano. Il suo principale patrimonio enoico è il Groppello, che vi ha trovato patria elettiva: grande vitigno autoctono, può essere considerato una sorta di patrimonio dell’umanità, considerato che al mondo ne esistono solo 400 ettari coltivati per l’appunto in quest’area. Altra perla della Valtènesi è il pregiato Chiaretto, fra i più importanti ed apprezzati Rosé italiani. Occasioni piacevoli per visitare la Valtènesi sono in giugno Valtènesi in Rosa e il 5 ottobre Profumi di mosto, eventodiffuso sul territorio, in cui ciascuna azienda propone esperienze in cantina e in vigneto, dalle degustazioni alle installazioni artistiche en plein air, agli abbinamenti cibo-vino (info su www.consorziovaltenesi.it).
Le ondulate colline moreniche che abbracciano a sud il Garda sono la terra del Lugana DOC, raffinato bianco lacustre dai natali illustri, dato che la sua origine è certificata fin dal Settecento e la tradizione viticola di queste terre risale quantomeno ai Romani. Racchiusa nel magico quadrilatero che ha nei comuni di Sirmione e Pozzolengo i propri apici verticali, e in Desenzano (con la vicina Lonato del Garda) e Peschiera del Garda quelli orizzontali, la denominazione Lugana si sviluppa a cavallo fra le province di Brescia e Verona, in una zona di straordinaria bellezza, amatissima da turisti italiani e stranieri. Le cantine accolgono i visitatori con degustazioni guidate, ristorazione curata, opportunità di alloggio, musei tematici e con molte altre piacevoli esperienze. Prodotto da una particolare varietà d’uva locale chiamata “turbiana”, che ne garantisce struttura e buona longevità, il Lugana – che si avvale del benefico microclima temperato del lago – profuma di fiori di campo e agrumi ed è oggi uno dei vini italiani di maggior successo. Per conoscerne tutte le sfumature, niente di meglio che visitarne in autunno le cantine, o partecipare al Lugana Festival, imperdibile appuntamento di maggio a Desenzano (www.consorziolugana.it).
Terza DOC è il San Martino della Battaglia, un bianco secco prodotto dalle uve a frutto bianco del Tuchì o Tocai Friulano, diffuso oltre che in Friuli Venezia Giulia, anche Veneto e in Lombardia orientale. Il suo nome deriva dal luogo, nel comune di Desenzano, dove nel 1859 si combatté la più cruenta e decisiva battaglia del Risorgimento, commemorata da un’alta torre eretta per onorare la memoria di Vittorio Emanuele II e di coloro che hanno combattuto per l’Unità d’Italia. Dalla sua cima si gode uno straordinario panorama sul basso lago di Garda.
Pusterla, fra i più estesi vigneti urbani d’Europa, e la Strada del Vino e dei Sapori Colli dei Longobardi
Brescia vanta in campo enologico una curiosità piuttosto inconsueta per una città: il vigneto urbano del Pusterla che si inerpica fino al Castello, con i suoi 3,4 ettari, è fra i più estesi vigneti cittadini d’Europa. Il vigneto, da cui provenivano i vini per le monache desideriane del vicino Monastero di Santa Giulia (ora straordinario sito Unesco), è il punto di partenza della Strada del Vino e dei Sapori Colli dei Longobardi, che si inoltra verso sud in un’area tradizionalmente vocata alla produzione vitivinicola anche come supporto alle esigenze della città, che era stata un importante centro romano e, successivamente, sede di un potente Ducato longobardo. Lungo il percorso della Strada, che nel 2026 compirà 25 anni, si toccano centri dalla storia antica (come Botticino, Berlingo, Castenedolo, Montichiari, Montirone, Capriano del Colle, Poncarale, Prevalle, Rezzato, Rovato, San Zeno Naviglio e Flero),cantine, piccoli produttori d’eccellenze agroalimentari, trattorie e ristoranti dove si gusta la più autentica cucina bresciana, collezioni da visitare, come il Museo del Marmo di Botticino Botticino. Per celebrare l’autunno e gustarne appieno i sapori, in ottobre e novembre viene organizzato lungo la Strada del Vino e dei Sapori “Autunno Longobardo”, una quarantina di eventi per un vero e proprio viaggio nel gusto, alla scoperta della cultura e del territorio della pianura bresciana (www.stradadelvinocollideilongobardi.it).
Vigne di montagna e terrazzamenti ai piedi delle rocce in Valle Camonica
Anche la montagna bresciana è terra di vini pregiati. In Valle Camonica (nota in tutto il mondo per le sue straordinarie incisioni rupestri, Patrimonio Umanità Unesco) vengono infatti prodotti corposi ed apprezzati vini IGT. Fra antichi tracciati, vigneti terrazzati e percorsi tra borghi e cantine dove sostare per visite e degustazioni, il Consorzio Vini Valcamonica e varie cantine indipendenti propongono itinerari da fare in bici o a piedi, che coniugano sport, buon vino e cucina di montagna. ll percorso “Tra vigne e vini”, ad esempio, attraversa i vigneti e le cantine del conoide della Concarena, accompagnato da bacheche informative che illustrano la storia della viticoltura in Valle Camonica. Con partenza dall’infopoint di Capo di Ponte e arrivo nel centro di Breno, il tragitto dà la possibilità di fare piccole deviazioni verso i maggiori punti di interesse della zona, tra cui il Parco delle Incisioni Rupestri di Naquane (Patrimonio Unesco), la Pieve di San Siro e il Monastero di San Salvatore a Capo di Ponte, il Santuario della Via Crucis di Cerveno e il Santuario di Minerva a Breno. Il percorso “Tra vigne e ulivi” si snoda tra vigneti e uliveti dei comuni di Piamborno e Darfo Boario Terme, offrendo al visitatore scorci incantevoli sul Lago Moro e sul Lago di Iseo, con tappe a siti di rilevanza storico-culturale come il complesso monastico del Santuario dell’Annunciata di Piamborno e il Parco Comunale delle Incisioni Rupestri di Luine, Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Un’occasione speciale per conoscere vini e territorio è, nel weekend del 24-26 ottobre 2025, la Valle dei Segni Wine Trail (www.consorziovinivallecamonica.it).
Per informazioni: www.visitbrescia.it
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